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Unione Bassa Ovest Parmense: a oltre un anno dall'avvio del percorso di costituzione del nuovo ente, la nebbia la fa da padrona

23 Agosto 2024
Nonostante gli impegni presi, denunciano FP CGIL e CISL FP, i comuni di San Secondo Parmense, Polesine Zibello e Roccabianca si sono finora inspiegabilmente sottratti al confronto, alimentando la preoccupazione di lavoratori e cittadini

 Il cantiere dell'Unione Bassa Ovest Parmense, nato fragile e precario ma che doveva gettare fin da subito basi solide, partendo dal massimo coinvolgimento del personale, inizia già a perdere pezzi in modo assai preoccupante.

Il problema più urgente è proprio il mancato coinvolgimento ed i ritardi nell’avvio del confronto con i sindacati di categoria dei lavoratori pubblici di CGIL e CISL che, nonostante un paio di verbali sottoscritti nei quali le parti si erano assunte reciproci e vincolanti impegni, continuano a non essere tempestivamente convocati e a non essere preventivamente informati.

Questa la criticità più importante, denunciano Gianluca Mezzadri e Marco Aliani, delle segreterie di Fp Cgil e Cisl Fp, ma insieme a questa, c’è anche l'enorme difficoltà o, meglio, i colpevoli e reiterati ritardi degli amministratori ad avviare anche un confronto generale con le segreterie Sindacali confederali provinciali per discutere degli aspetti inerenti i livelli di servizio che la nuova Unione si propone di erogare alla cittadinanza.

Purtroppo nonostante l'apertura al dialogo e al progetto offerta con senso di responsabilità da parte dei sindacati nella primavera del 2023, continuano Mezzadri e Aliani, stanno tornando a galla tutti i dubbi e le perplessità di natura generale e di sostenibilità complessiva evidenziati nella prima fase e sui quali i sindaci avevano gettato acqua sul fuoco illustrando quasi esclusivamente i vantaggi di lavorare con la gestione associata.

Questa situazione di stallo però, non fa che ribadire tutti i rischi e le criticità di un progetto di Unione formata solo da 3 comuni e in modo accelerato, che deve procedere gestendo insieme Servizi Informatici, Protezione civile, Polizia municipale, Gestione del Personale.

La prima conseguenza dei passaggi non chiari e lineari si ripercuote sull'organizzazione del lavoro del personale coinvolto, che deve far funzionare la macchina amministrativa.

Personale che già oggi, nei comuni dov’è assegnato, lavora con mille difficoltà dovute alle croniche carenze d'organico; figuriamoci come potrà evolvere questa situazione, ribadiscono ancora Mezzadri e Aliani, se si considera che lo stesso personale, senza nuove assunzioni, sarà chiamato ad assicurare i servizi della nuova Unione, convenzionati ed associati per la popolazione dei tre Comuni.

La seconda criticità, senza un'analisi costante di costi benefici e degli indicatori di miglioramento per il lavoro dei dipendenti e per i cittadini, è quella di creare l'ennesima scatola vuota con ricadute economiche sugli stessi comuni.

CGIL e CISL hanno sempre ritenuto importanti le Unioni gestionali per ottimizzare e massimizzare i servizi ai cittadini, per il miglioramento professionale degli stessi lavoratori, in ambiti ottimali adeguati all'innovazione e alla semplificazione dell'offerta degli Enti Locali, ma con questi presupposti e con questa sterile mancanza di confronto le prospettive non sono per niente buone.

Se non verrà fatta chiarezza e non verrà subito aperto un tavolo di confronto sindacale strutturato che affronti queste tematiche a tutti i livelli, concludono i due sindacalisti, siamo pronti a mettere in campo tutte le azioni necessarie a tutelare i lavoratori e i cittadini.

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