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Sanità privata, verso lo sciopero nazionale del 23 settembre per il CCNL

13 Settembre 2024
FP CGIL e CISL FP: "Le retribuzioni sono troppo basse e non c’è contrattazione aziendale, mentre il contratto nazionale, giunto dopo 13 anni di vacanza, è scaduto nel 2018"

Il 23 settembre sarà sciopero dell’intera giornata per i lavoratori della sanità privata per il mancato rinnovo del contratto nazionale.

In questi giorni si stanno già svolgendo presidi davanti alle principali strutture sanitarie del territorio per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione di difficoltà che vive quotidianamente chi lavora nella sanità privata. Le retribuzioni sono troppo basse e non c’è contrattazione aziendale, il contratto nazionale è scaduto da anni e l’ultimo rinnovo, conquistato faticosamente dopo quasi 13 anni di blocco, copriva il triennio 2016-2018.

È evidente che i lavoratori non riescono a reggere l’aumento del costo della vita. I carichi di lavoro sono sempre più pesanti perché il personale è insufficiente, a fronte di un aumento delle prestazioni che la sanità privata è chiamata ad erogare anche a causa di una sanità pubblica sempre più in difficoltà.

In questi anni sono aumentate le prestazioni a pagamento che i cittadini sono costretti a sostenere, le cliniche private hanno ampliato notevolmente i fatturati e i propri perimetri ma le controparti aziendali Aiop e Aris non vogliono riconoscere ai lavoratori il diritto all’adeguamento delle retribuzioni.

Tutto questo, spiegano FP CGIL e CISL FP territoriali, è inaccettabile e i lavoratori rivendicano il diritto ad un trattamento dignitoso e che la qualità delle cure che erogano abbia la priorità rispetto a logiche aziendali che perseguono solo il risparmio e la crescita degli utili. Oggi in quasi tutte le cliniche della sanità privata mancano infermieri e operatori sanitari, i riposi saltano, i turni di lavoro vengono modificati quotidianamente, si riducono i tempi delle terapie per i pazienti, i nuovi assunti non hanno i giusti tempi di affiancamento.

L’indifferenza dei datori di lavoro del settore è inaccettabile e il percorso di lotta dei lavoratori proseguirà anche con il blocco degli straordinari e della flessibilità fino a quando non si aprirà un tavolo di trattativa.

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