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"Per il lavoro ci metto la firma": anche a Parma prosegue la campagna per i referendum promossi dalla CGIL

28 Maggio 2024
Dignitoso, stabile, tutelato e sicuro: quattro quesiti per migliorare il lavoro di tutti e tutte

È in pieno svolgimento anche a Parma la campagna per la raccolta firme a sostegno dei quattro referendum per rendere il lavoro dignitoso, stabile, tutelato e sicuro.

Quattro quesiti referendari a sostegno dei quali la CGIL sta chiamando lavoratori, pensionati e tutti i cittadini e le cittadine a mettere la firma per abolire i licenziamenti illegittimi (Jobs Act), limitare i contratti a termine e garantire la sicurezza negli appalti.

La campagna “Per il lavoro ci metto la firma” è partita nella giornata simbolica del 25 Aprile in tutta Italia e anche a Parma e provincia si stanno programmando banchetti in occasione di eventi, fiere e mercati e una vasta campagna di assemblee nei luoghi di lavoro e fra le leghe dei pensionati.

Oltre ai punti di raccolta firme presenti nelle Camere del Lavoro della provincia e nelle Leghe dello SPI CGIL territoriali, numerosi banchetti sono programmati nei prossimi giorni in tutto il parmense. È anche possibile scegliere di firmare online validandosi con il proprio Spid su: www.cgil.it/referendum.

"Purtroppo, anche dopo mesi di mobilitazioni e scioperi, abbiamo un governo che non ci ascolta, ci convoca solo per comunicarci le decisioni prese, soprattutto in materia di lavoro. Per questo la CGIL ha deciso di chiamare tutti i cittadini e le cittadini a raccolta, per cercare di cambiare dal basso le peggiori leggi attualmente in vigore", spiega il segretario organizzativo della CGIL Parma, Matteo Rampini, che dettaglia i contenuti dei quattro quesiti nel video a questo link: https://www.youtube.com/watch?v=prYptnFtKS0.

 

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I QUATTRO QUESITI

  1. Per dare a tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori il diritto alla reintegrazione nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo.

Cosa vogliamo cancellare?

Le norme sui licenziamenti del Jobs Act che consentono alle imprese di non reintegrare una lavoratrice o un lavoratore licenziata/o in modo illegittimo nel caso in cui sia stato assunto dopo il 2015.

 

  1. Per innalzare le tutele contro i licenziamenti illegittimi per le lavoratrici e i lavoratori che operano nelle imprese con meno di quindici dipendenti.

Cosa vogliamo cancellare?

Il tetto massimo all’indennizzo in caso di licenziamento ingiustificato nelle piccole aziende, affinché sia il giudice a determinare il giusto risarcimento senza alcun limite.

 

  1. Per superare la precarietà dei contratti di lavoro.

Cosa vogliamo cancellare?

La liberalizzazione dei contratti a termine per limitare l’utilizzo a causali specifiche e temporanee.

 

  1. Per rendere il lavoro più sicuro nel sistema degli appalti.

Cosa vogliamo cancellare?

La norma che esclude la responsabilità solidale delle aziende committenti nell’appalto e nel subappalto, in caso di infortunio e malattia professionale della lavoratrice o del lavoratore.

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