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Infortunio mortale a Salsomaggiore, un’altra tragedia del lavoro

10 Ottobre 2024
Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil: “Assurdo lavorare su un’impalcatura a 70 anni”

Apprendiamo dalla stampa dell’ennesimo infortunio mortale in un cantiere edile della nostra Provincia, avvenuto ieri a Salsomaggiore Terme.

Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil esprimono il loro cordoglio alla famiglia del lavoratore e vicinanza ai colleghi dello stesso.

Saranno le autorità competenti ad effettuare le dovute verifiche sull’accaduto, purtroppo per l’ennesima volta ci troviamo però a richiamare l’attenzione sul tema degli infortuni. La cultura della salute e la sicurezza sul lavoro devono diventare una priorità, per tutte le istituzioni e gli attori economici.

Il settore edile è notoriamente uno dei settori più pericolosi ed in particolare le cadute dall’alto sono una delle cause di infortunio più frequenti. L'episodio di ieri evidenzia l’assurdità di una persona di ben 70 anni costretta a continuare la propria attività lavorativa in un settore ad alto rischio e svolgendo attività che di per sè, anche laddove fossero rispettate tutte le norme di salute e sicurezza, rimangono comunque ad alto rischio. Purtroppo, le norme esistenti in materia pensionistica costringono molti lavoratori a rimanere in attività a causa dell’impossibilità di ottenere una pensione dignitosa, acuita dal fatto che nel settore il fenomeno dell’irregolarità delle aziende e del lavoro nero peggiora e comunque posticipa l’accesso ad un trattamento pensionistico sufficiente.

La patente a crediti introdotta a decorrere dal 1° ottobre è si una misura per tentare di arginare il fenomeno, ma rimane uno strumento con luci e ombre, basti pensare che in caso di infortunio mortale vengono decurtati solo 20 punti, su una media di 70-80 che un’azienda potrebbe raggiungere come massimo.

L’episodio di ieri, per il quale non possiamo che attendere gli esiti delle indagini che verranno effettuate, si aggiunge purtroppo alla triste lista dei numerosi infortuni mortali che non accennano a diminuire e purtroppo conferma che ancora non viene fatto abbastanza.
In questi anni abbiamo assistito a una vera e propria strage civile, troppe famiglie private dei loro cari. Non è più possibile accettare di morire sul posto di lavoro.


Le segreterie territoriali Fillea CGIL, Filca CISL e Feneal UIL

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