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Grazie all’Inca Cgil Parma riconosciuti da Inail e da Inps diritti a lavoratori deceduti, inizialmente respinti

18 Ottobre 2024
Luca Ferrari, direttore Patronato Inca territoriale: "Storie dolorose ma esemplari"

Nei giorni scorsi due importanti ricorsi al Tribunale di Parma fatti dall’Inca Cgil territoriale contro Inail e Inps hanno avuto esito positivo. Nel primo caso è stato riconosciuto come infortunio mortale il decesso avvenuto per covid nel 2020 di un lavoratore addetto alla vendita al pubblico. Nonostante infatti l’Inail avesse già chiarito nel 2020 che le infezioni da Covid in occasione di lavoro fossero infortuni, nei fatti questo nesso non viene praticamente mai riconosciuto, se non per gli operatori sanitari e poche altre figure professionali. Grazie ad una minuziosissima ricostruzione avvenuta con l’impegno dei funzionari e dei medici e legali del Patronato, il Tribunale ha riconosciuto il nesso causale tra infezione e lavoro ed ha condannato l'Inail alla corresponsione del relativo trattamento economico a favore degli eredi. Nel secondo caso aveva fatto scalpore la respinta di una domanda di inabilità per un lavoratore, arrivata alla moglie due giorni dopo il suo decesso. La "Gazzetta di Parma" allora intitolò: "Morto ma abile al lavoro". Per ottenere il riconoscimento la vedova ha dovuto promuovere ricorso attraverso il Patronato Inca, corredandolo con le relazioni medico legali e solo dopo questo passaggio l’Inps ha deciso di accogliere postuma la domanda di inabilità e riconoscerne i benefici agli eredi senza attendere la sentenza.
"Queste due storie, dolorose, sono la manifestazione più clamorosa e tangibile di un lavoro quotidiano fatto dalle capaci funzionarie e funzionari Inca, dai suoi medici e legali convenzionati, che ha come tenace obiettivo l’emersione dei diritti – commenta Luca Ferrari direttore Inca Cgil di Parma. Purtroppo ci scontriamo ancora spesso con Inail e Inps sui riconoscimenti medico legali perché da una parte (Inail) viene spesso contrapposta la mancanza di nesso causale tra patologie o infortuni e attività lavorativa (in particolare per le infezioni da covid e per lo stress lavoro correlato) e dall’altra (Inps) si porta troppo spesso al contenzioso il cittadino, allungando i tempi dei riconoscimenti e aumentando i costi per la società legati alle attività dei tribunali, per poi riconoscere quanto negato prima a ridosso delle sentenze. Ci auguriamo che l’esito di contenziosi come quelli segnalati porti gli istituti a valutare preventivamente ed in modo approfondito tutti i casi segnalati lasciandone al contenzioso legale solo una piccola, fisiologica, parte".

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