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Dopo 50 anni l’Inps cambia idea e penalizza le lavoratrici e i lavoratori ex autonomi con invalidità

30 Agosto 2024
Il Patronato INCA predisporrà i ricorsi

Improvvisamente, dopo 50 anni dall’emanazione della norma (e a 40 anni dall’istituzione dell’assegno ordinario di invalidità) l’Inps con un messaggio interno ha modificato la propria interpretazione in merito al calcolo dell’importo dell’assegno di invalidità per chi ha contributi sia da lavoro autonomo che da lavoro dipendente.

Poiché non viene più permesso il cumulo per chi non ha contributi da lavoro autonomo (artigiani o commercianti) nei 5 anni antecedenti la domanda di invalidità, questo comporta in molti casi una sensibile riduzione dell’importo della pensione.

"Abbiamo già il caso - spiega il direttore del Patronato INCA CGIL Parma, Luca Ferrari - di un lavoratore che dopo 38 anni di versamento di contributi (22 dei quali come commerciante) ora, divenuto invalido, si vede liquidata una pensione di 600 euro al mese invece dei 1.100 euro a cui avrebbe avuto diritto cumulando tutti i contributi".

A Parma i Patronati hanno chiesto un incontro alla Direzione territoriale dell’Inps che ha confermato l’immediata applicazione della nuova interpretazione, anche nei confronti delle pensioni già liquidate.

"Riteniamo la decisione dell’Inps nazionale profondamente sbagliata e foriera di grave danno per lavoratrici e lavoratori che sono già danneggiati da malattie invalidanti. Con queste estemporanee interpretazioni, sempre a danno dei lavoratori e dei pensionati, si rischia di causare una perdita di fiducia in generale nella previdenza sociale del nostro Paese".

Il Collegio Legale dell’Inca nazionale sta predisponendo tutti i materiali per proporre i ricorsi sia contro le nuove liquidazioni peggiorative delle pensioni, sia contro eventuali indebiti per richieste di restituzione di somme già corrisposte.

"Invitiamo pertanto - conclude Ferrari - tutti gli interessati a rivolgersi ai nostri uffici per valutare la propria individuale situazione anche in occasione dei rinnovi degli assegni ordinari di invalidità o della richiesta di supplementi per chi ha continuato a lavorare".

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