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Commercio, la crisi del lusso nel mondo di O'. Aperto il tavolo per la tutela della continuità occupazionale

2 Agosto 2024
FILCAMS CGIL. FISASCAT CISL e UILTUCS UIL, sottoscrivono verbale di richiesta di accesso al Fondo di Integrazione Salariale (FIS): "Il nostro compito è salvaguardare ciascuna delle circa 60 posizioni lavorative"

La crisi del lusso è sempre più evidente nel negativo dei bilanci causati da una perdurante contrazione del mercato, delle vendite e del lavoro, da una grave situazione di difficoltà dovuta alla carenza di merci, dalla concorrenza internazionale e, in maniera più profonda, da cambiamenti sociologici trasversali generati da una sempre maggiore consapevolezza dei consumatori rispetto all'impatto ambientale e sociale dei loro comportamenti.

Un mercato in crisi il cui effetto è arrivato anche a Parma con il crollo degli introiti di O’ (oggi Angelo srl) tanto da portare ad una procedura di ristrutturazione del debito, all’affitto del complesso aziendale e al passaggio di tutto il personale occupato all’azienda GOL srl, già partecipata della società e gestrice dei negozi, e all’apertura di un tavolo con i sindacati di categoria per la tutela della continuità occupazionale.

In questa delicata fase, anche per il fatto che GOL srl assumendosi l’affitto si è accollata tutti gli oneri derivanti, si è proceduto ad un incontro che ha portato alla sottoscrizione di un verbale di richiesta di accesso al Fondo di Integrazione Salariale, ovvero l’ammortizzazione salariale prevista per il settore.

I dipendenti totali interessati sono circa 60 suddivisi in 13 boutiques, di cui 11 ubicate nel territorio emiliano-romagnolo (7 a Parma, 1 a Piacenza, 1 a Salsomaggiore Terme, 2 a Reggio Emilia) e 2 nel territorio marchigiano (a Fano), oltre che nei 4 corners vetrine presenti a Parma.

“Il nostro compito - dicono FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL, UILTUCS UIL - è salvaguardare ciascuna posizione lavorativa in modo che in questa ristrutturazione aziendale nessuna lavoratrice e nessun lavoratore rimangano esclusi e non vi sia un impoverimento dei centri storici, meta di turismo e scrigno di patrimoni artistici; in particolare del tessuto parmigiano già svuotato da un generalizzato mancato ricambio generazionale e da una mutata estetica di un centro sempre più a portata di multinazionali e sempre meno di botteghe caratterizzanti”.

Fermi restando i percorsi sindacali e le procedure avviate, rimangono però aperti tutti i ragionamenti di carattere più generale sulla definizione di lusso oggi, sullo sviluppo e la crescita di questo comparto, sui percorsi di transizione a garanzia di tutela di tutti i processi del mercato.

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